Virtual Reality è un video di Yotobi, quinta puntata del suo Late Show con Karim Musa.
È stata caricata su YouTube quasi un mese dopo la puntata precedente.
Descrizione[1]
Il tema del video, come anticipato dal titolo, è la realtà virtuale, ed in particolare l'esperienza di Yotobi con l'HTC Vive.
Il video inizia con una finta intervista in cui Karim racconta il suo rapporto con il visore per la realtà virtuale, esaltandone le potenzialità in maniera esageratamente entusiastica e rivelando orgoglioso che anche la stessa intervista in corso è in realtà una simulazione del visore.
Dopo la sigla, Yotobi introduce l'argomento della tecnologia, parlando prima delle piccole meraviglie della vita quotidiana (come il poter mandare foto con il telefono da una parte del mondo all'altra) e poi, specificatamente, dell'HTC Vive, precisando come non si tratti di un video sponsorizzato per promuovere il prodotto. Yotobi elenca tutte le attività che è possibile svolgere con il prodotto, da basilari videogiochi, come Job Simulator e Vanishing Realms, a programmi di disegno come TiltBrush. Tutti questi esempi servono a Karim per spiegare le sensazioni che lui ha provato trovandosi dentro un programma di realtà virtuale e soprattutto quello che ha notato facendo provare il prodotto a persone che non avevano la minima esperienza dell'argomento: Yotobi arriva alla conclusione che, per il momento, la gente non abbia bisogno della realtà virtuale per compiere imprese impossibili, bensì per poter fare quello che non può fare nella vita di tutti i giorni.
Il video si chiude con una clip di persone che provavano la realtà virtuale con in sottofondo Isn't She Lovely di Stevie Wonder.
Testo
(Sketch): Sono abbastanza convinto che la realtà virtuale prenderà possesso delle nostre vite da qui a due anni di tempo. Da quando il visore è entrato nella mia vita non ne posso più fare a meno. Faccio quasi fatica a ricordarmi com'era la mia vita prima di entrare nella realtà virtuale. Con questa tecnologia io, per esempio, posso stare in cucina e fare le cose che si fanno normalmente in cucina, oppure magari godermi un bel film in televisione seduto comodamente sul divano, bere un bicchiere d'acqua, se mi va. L'altra volta sono persino riuscito, con la realtà virtuale, a gonfiare un palloncino! Ed è questo il tipo di tecnologia di cui stiamo parlando! E mi sono arrivate tantissime mail sull'argomento di gente scettica, che mi ha chiesto: "ma scusami, ma non potevi fare le stesse identiche cose senza il visore, a che cazzo serve?". Diffidate da queste persone, queste persone sono quelle che allontanano la tecnologia, allontanano la visione del futuro, con la loro negatività. Sono le stesse persone che, guarda caso, il visore non se lo possono permettere. Ah, che coincidenza! E un domani, quando questa tecnologia sarà comune in tutte le case italiane, a chi crederete? di chi vi ricorderete? Di chi ha detto no al futuro, o di chi è riuscito addirittura, con la realtà virtuale, a leggere un libro? Qui noi stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione! E sapete perché ne sono fermamente convinto, di questo? Perché anche questa intervista non la sto facendo seduto qui davanti a voi, ma la sto facendo... In bagno con la realtà virtuale!
(Sigla)
Benvenuti ad una nuova puntata del Late Show con Karim Musa! Voi credete nella magia? Ma non intendo la magia tipo palle di fuoco dalle mani o una cicatrice sulla fronte. No no no, io intendo proprio la magia che c'è nella vita di tutti i giorni nelle cose che non capiamo.Per esempio, tutti abbiamo un cellulare. E, in teoria, noi sappiamo il suo funzionamento: tu digiti sul vetro del tuo cellulare il numero della persona che vuoi contattar, scrivi un messaggio e il messaggio gli arriva. E ok, ma questo come? Se tu provi a chiedere il come succede questa cosa qui a una persona, facendotelo dire nel modo più infantile possibile, lui ti spiegherà che ci sono delle onde invisibili che viaggiano tra un cellulare e l'altro. Ecco, questa nella mia vita è magia! Tu mandi una foto che hai nella tua mano nella mano di un'altra persona che è dall'altra parte del mondo, perché delle cose invisibili viaggiano, anche nello spazio, contro dei satel... Questa è magia, questa è magia! E in questo momento, l'evoluzione tecnologica ha portato in casa mia un nuovo pezzo di magia: sto parlando della realtà virtuale, e in particolare dell'HTC Vive. Come avrete già capito io vi parlerò oggi dell'GTC Vive, ma vorrei sottolineare che questo non è un placement, perché un placemente serve per vendere l'oggetto di cui si sta parlando, ma io sono sicuro che questa cosa non succederà mai. Perché? Beh, per esempio perché l'HTC Vive costa quasi 1000 euro. Visto? Tutto finito in un attimo. Ma siccome io faccio video su internet, sono strafamoso in Italia, e quinid l'HTC Vive mi è stato regalato! "Ciao, assistenza di Valve, potrei avere un HTC Vive?", risposta nella stessa giornata: "va bene". E adesso che so che mi state odiando dall'altra parte dello schermo, possiamo iniziare. Dunque, dicevamo, virtual reality. Una cosa di cui abbiamo sempre sentito parlare nei film. ma non veniva mai utilizzata per scopi domestici, no, sempre per scopi militari, tipo che dalla cucina di casa tua potevi comandare un enorme robot da distruzione per attaccare Paesi islamici, le solite cose. E quindi questa realtà sembrava molto, molto lontana. Anche perché prima sarebbero dovute arrivare molte più cose, tipo: nel 2000 sarebbero dovute arrivare le macchine volanti, oppure quei cazzo di computer "volatili", quelli ologrammatici, in questi film dove si vedono queste persone che sono al computer toccando l'aria. Ma io lo sento il grido della gente poveraccia, che non ha i soldi manco per andare sul sito dell'HTC Vive anche solo a vedere che cos'è, che urla: " a che cazzo serve?". Venite qua, facciamo che ve lo dice zio Yotobi: a niente... per ora. Nel senso che per adesso il focus è stato soltanto nei videogiochi. E iniziamo parlando di questo. In soldoni, la realtà virtuale servirebbe per farti immergere al 100% dentro l'esperienza videoludica. E nel caso dell'HTC Vive, non solo esperienza visiva, ma anche sensoriale, avendo i due sensori per le mani. Quindi, che ne so, si potrebbero visitare luoghi sconosciuti, fare viaggi mentali e trip psichedelici, visitare pianeti mai visti dall'occhio umano... Ma per ora abbiamo Job Simulator, il simulatore di lavoro. È ironico che per poterti comprare un sensore per la realtà virtuale per poter giocare a un gioco che simula un lavoro, dovresti vere un vero lavoro per poterti permettere 1000 euro di roba, ma comunque... Job Simulator è per ora l'esperienza videoludica più carina che c'è da fare. Ci sono quattro tipi di lavoro che tu puoi simulare da dietro un bancone: l'impiegato, il cuoco, il meccanico e il cassiere. Manco, che ne so, un lavoro tipo il vigile del fuoco, dove sei entro, o l'astronauta, no, il cassiere, va bene! L'unica differenza con la vita vera è che lì è ambientato in un mondo popolato da schermi del computer volanti. E questo, come dicevo prima, è il titolo di punta, per adesso, per quanto riguarda la realtà virtuale con i sensori. Ed è... fighissimo. C'è una cosa che chi non ha mai provato un visore non può capire: l'effettiva esperienza sensoriale. Nel senso che è talmente perfetto nel riprodurre i movimenti della testa e delle mani che dopo un quarto d'ora/venti minuti ti sei completamente dimenticato di essere dentro la realtà virtuale. Beh, poi vedi lo schermo volante con i baffi e ti ricordi che forse questo non è il mondo reale! E quando ho cercato di spiegare questo alle persone che non hanno mai provato, neanche da lontano, un visore, la cosa è stata che loro hanno capito cosa io ho detto, che cosa intendessi con il fatto che funzionasse al 100%, ma non era chiaro nella loro testa. Ma poi, provato nelle loro stesse mani.. ne riparliamo alla fine. Si parlava dell'utilizzo del Vive, dei videogiochi del Vive. Abbiamo, quindi, questo Job Simulator, che ti simula i lavori. Poi ho provato un gioco di ruolo, e con gioco di ruolo intendo la cosa più basilare che voi potreste pensare per gioco di ruolo. Quando poi sei tu stesso a essere dentro la grotta, a tenere con la mano sinistra la torcia e con la mano destra la spada, che sei tu che devi fare i movimenti con la spada e lo scheletro non è più dietro a uno schermo, ma è davanti ai tuoi occhi, più grande di te, cambia tutto, cambia totalmente l'esperienza, e anche la cosa più banale, che può essere raccogliere una moneta da per terra, sei tu che proprio ti devi abbassare con le ginocchia e con la mano e raccogliere la moneta da per terra. E io lo so, lo sento da qui che voi state reagendo esattamente come le persone a cui raccontavo le stesse identiche cose: "eh sì, Karim, ho capito, ma tu mi stai parlando solo di aprire un baule, di raccogliere le mone...", lo so, lo so, ma se non l'avete provato non potete dirlo. E le mie esperienze con la realtà virtuale nei videogiochi più o meno finiscono qui. Perché attualmente la realtà virtuale non ha mercato, ma è ovvio che non ha mercato, perché nessuno se lo può permettere a 1000 euro, non ci sono, come nei videogiochi normali, vagonate e vagonate di mocciosi che possono strillare a Natale ai propri genitori: "dai, papà, sgancia la millanta per pagarmi la realtà virtuale!". E cosa comporta non avere mercato? Nessuno che produce per questo mercato, perché nessuno compra per questo mercato. Anche se si stanno ingegnando per fare delle cose ottime, tipo... biliardo. Perché spendere 10 euro per uscire con gli amici e andare effettivamente a giocare a biliardo quando puoi spenderne 1000 e giocare da casa tua? Quando probabilmente un vero tavolo da biliardo usato costa pure meno? Oppure la gente è creativa, ci sono un sacco di giochi dove devi sparare agli zombi, e va bene. Ma ce n'è uno in particolare dove devi sconfiggere l'invasione di non morti... (Clip tratta dal videogioco) Ma sai che sono veramente felice di essere in vita in questo periodo storico? E pochissimo altro, io ho provato tanti piccoli giochini, tipo Virtual Reality fruit Ninja: quello è un sogno veramente di merda che si avvera! Tutto simulato alla perfezione, per l'amor di Dio, ma tutta roba che ci giochi mezzo pomeriggio e poi la dimentichi. Io, alla soglia dei trent'anni, inizio a pensare in un modo leggermente diverso da quello che pensavo anche solo 5-6 anni fa. Se prima, quando andavo in un centro commerciale, andavo direttamente nel reparto videogiochi, adesso vado sì in quello, ma mi sposto anche nel reparto bidoni della spazzatura perché in casa mia faccio la differenziata e quindi me ne serve uno specifico non che si apra così, ma di quelli che spingi... hai capito. La mia domanda è stata: siccome questa realtà virtuale funziona alla perfezione, non ci sono altre cose, altri campi in cui si potrebbe usare per fare qualcosa di veramente figo? E qualcos ac'è, e si chiama TiltBrush: TiltBrush è un programma di disegno. Anche questo, terra terra, basilare come non mai, pensate a Paint, ma nella realtà virtuale: puoi creare dei capolavori tridimensionali con niente. Ma siccome voi non l'avete mai provato faccio fatica a spiegarvi effettivamente cosa si prova a disegnare una linea a mezz'aria e a poterla vedere in tutte le di... eh lo so, sembro un bambino a cui hanno regalato la macchina di Batman, però... eh, non riesco a spiegarvelo... Ok, vediamo se riesco a spiegarvelo con un altor esempio, allora... Sono sicuro che molti di voi, chi per cosplay, chi per lavoro, disegni abiti. E buonissima parte del lavoro di chi disegna abiti è sul foglio, o comunque su un foglio virtuale al computer, dove devi disegnare la sagoma della persona, il vestito che ci cade sopra, eccetera eccetera. Ecco, in TiltBrush, come base puoi avere il busto di un manichino, e poter, in tre dimensioni e nella realtà virtuale, disegnarei il tessuto sopra il busto, del tessuto che vuoi, del colore che vuoi, nella forma che vuoi, per vedere un risultato finale che non è solo bidimensionale su un foglio. Ma oltre a disegnare, non c'è nient'altro che si può fare? Sì, c'è una demo che si può provare, che è ancora in lavorazione, quindi sarà finita tra un po' di tempo, che ti permette di vedere, virtualmente, il catalogo dell'Ikea. Che tu, prendi una cucina che ti piace, prendi una stanza che vuoi e ci vai letteralmente dentro ad aprire gli stipi, a guardare i colori, le altezze, scegli la tua altezza, perché così sei in scala come a casa tua, scegli il colore, così... in modo da vedere se ti piace o no... Ovvio, non è al 100% la stessa cosa come vederla veramente dentro la stanza tua, ma è un enorme passo avanti su quello che si potrebbe fare con questa tecnologia. In realtà ci sarebbe un'altra cosa che sarebbe perfetta per la realtà virtuale, il...
(Sketch): porno! Per esempio. Cioè, scusa, fammi capire un attimo, voi siete ancora di quelle persone che si masturbano nel modo "tradizionale"? Seduti nella vostra cameretta, con la luce in penombra, con la porta chiusa a chiave a guardare un video bidimensionale? Ragazzi, voi non ne avete la minima idea, i porno a 360° nella realtà virtuale sono avanti, sono oltre! Cioè, veramente mi stai venendo a dire che non ti è mai venuta la curiosità di sapere cosa ci fosse dietro quello che stai guardando, per esempio guardare la porta d'ingresso della camera da letto dove ci sono le due lesbiche? Con questa tecnologia, puoi finalmente vedere, per esempio, che tipo di lampadario c'è nella stanza, che tipo di tappeto... E con i sensori puoi muoverti in un ambiente 3D e guardare, scostando i culi nudi, che tipo di copriletto abbiano. È questo il tipo di futuro di cui abbiamo bisogno! Video bidimensionali su uno schermo... Cosa siamo, nel 1950? Ma per favore, per favore...
Dovrebbe esserci un po' di, ehm... abitudine da parte del consumatore. E qui mi ricollego a quello che vi dovevo dire prima: quello che ho notato facendo provare ai miei amici l'HTC Vive. Tu in questo gioco puoi fare quello che vuoi, puoi fare sia le mansioni che ti dicono, ma sia cazzeggiare, perché ogni oggetto ha il suo peso e la sua fisica. E quello che ho notato è che al primo approccio non sapevano bene cosa fare, ovviamente vedevano di avere delle mani virtuale, e quindi "che ci faccio?", e io gli dico: "puoi toccare tutti gli oggetti che vuoi, puoi fare quello che vuoi, in teorie". Man mano che si abituavano e si dimenticavano di essere nella realtà virtuale, iniziavano a darsi alla pazza gioia. Ed è qui che ho capito: per ora, non serve poter viaggiare in altri pianeti, visitare altre città, poter mettersi le ali e volare tra le montagne della vita... no. Quello che ho visto con i miei occhi è che la gente vuole fare quello che non può fare nella vita vera, di tutti i giorni però. Prendere ogni singolo oggetto e tirarlo nella cabina vicino alla tua, mettere nella pentola in cui devi cucinare cose che non puoi cucinare, oppure sostituire il motore di una macchina con una banana... Tutte cose che in teoria potresti anche fare nella vita vera, ma che fortunatamente il buon senso ha la decenza di fermarti. Ed è qui che ho capito che la gente ha solo bisogno di sfogare la creatività, perché mettere una banana al posto del motore di un auto non è creativo, è uno sfogo dalla realtà. È come se inconsciamente tu quelle cose le faresti davvero, se potessi. Io assolutamente non sono uno psicologo, quindi prendete le mie parole per quello che sono, un semplice ragionamento. È questa la vera essenza della fuga mentale dalla realtà, non è andare su un altro pianeta, ma è restare nel tuo mondo rompendo le regole. Che cos'è più appagante, uccidere il centesimo alieno nel centesimo pianeta alieno lontano lontano dalla Terra, oppure investire una persona in GTA? E questo perché? Perché il buon senso ce lo vieta. Quindi noi, mentalmente, abbiamo bisogno di mettere una banana nel motore, perché noi non vorremmo vivere la vita di qualcun altro, no no... Noi vorremmo vivere la nostra vita, ma in modo meno noioso.
Accoglienza
Il video ha ottenuto, come al solito, un ottimo successo, superando il milione di visualizzazioni.
A seguito di questo video, alcune persone ha accusato Yotobi di essere stato pagato per pubblicizzare l'HTC Vive nel suo video, nonostante egli l'avesse già negato all'inizio del suddetto. Lo youtuber ha dovuto postare un commento sotto il suo stesso video ribadendo come non si trattasse di un product placement.
Curiosità
- Per la clip finale Yotobi ringrazia nelle informazioni Il Matthew del Tubo.